a fari spenti nella …

a fari spenti nella notte (in bici)

Dieci anni di meno

L’altra notte, tragico rito della cena aziendale, rito abbruttito dalla povertà dei cibi, ma rallegrato dall’abbondanza alcolica. Rifiuto cortesemente l’ospitalità all’ora del dopo-carosello di gentilissima collega con famiglia e figli. Assecondo invece giovane collega vistosamente ebbro che mi sprona a restare al grido di: “Sono in bici, ti porto io, siamo vicini”.

Due ore dopo, percorro la metropoli ghiacciata posizionato sul portapacchi del fragile mezzo dell’amico ebbro, stringendo al petto tre inutili pacchettini aziendali, stringedomi alle di lui terga e stringendomi i maroni ogni volta che una macchina sfrecciava troppo vicino.
Molte volte temendo di morire e nel restante tempo ringiovanendo vieppiù.


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