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tv: nuove serie, vecchi istinti
Desperate anchormen
Tra meno di un mese su Fox, Desperate housewives, ennesima serie USA di culto che forse un giorno andrà anche in chiaro nel fondo di qualche notte scura. Vedo i promo, vedo il solito paginone della Soncini (Il Foglio di sabato scorso, cercatelo in archivio che ahimè certe cose non le si può più linkare. Qui comunque c’è Luca Sofri, qui una raccolta di altri contributi).
Io me l’immagino come una specie di America oggi, American beauty, Six Feet, Twin peaks. E certo Guia, come dimenticare Via col vento?

E poi penso a come è nata questa serie. La leggenda dice così.
Anni fa, divano americano, giovane sceneggiatore davanti alle news in compagnia di mamma sferruzzante.
Alla notizia della casalinga che ha annegato nella vasca da bagno uno dopo l’altro i suoi 5 (cinque!) bambini, il giovane angustiato riesce a dire solo: “Mamma, ma perché?”.
E lei senza smettere il punto croce: “Figliolo, inutile negarlo: è un pensiero che prima o poi ti viene, certi istinti ci sono". Il giovane sale in camera sua accende il pc e scrive Desperate housewives.
Oggi, divano italiano, stessa scena davanti alla tv: decima (10!) puntata di Porta a porta su Cogne. Il giovane sceneggiatore se ne esce con lo stesso interrogativo. “Mamma, ma perché?” “Figliolo, certi istinti, idem, ci sono”.
Di fronte all’identica serafica e sgomentosa risposta l’uomo sale in camera sua.
E io mi aspetto una serie sullo staff di Vespa.

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