Chiedi chi erano i Beatles

40 anni fa oggi, i Fab Four arrivavano in Italia per la prima e unica volta.

Online e sulla stampa testimonianze e celebrazioni.

Domattina vado all’Ikea con tre donne, pensavo di fare due chiacchiere con una di loro: quella che 40 anni fa era al Vigorelli a vedere i Beatles.

Tanto più che su questo blog lei è già comparsa.

Et voilà, ecco l’UPDATE

Un salto nei sixties milanesi con la voce della mi’ mamma

Fab Four al DuomoInsomma, si sapeva che venivano i Beatles e naturalmente tua zia (che aveva 9 anni meno di me era una ragazzina e non era ancora diventata la stronza di oggi) era impazzita e voleva assolutamente andare. Ma non poteva a 17 anni andare sola, figurati, poi proprio ai Beatles che era appena scoppiata la beatlemania e insomma i concerti non erano posti molto tranquilli, almeno a quel che si sentiva dire (ndb: a Milano andò tutto bene, ma ad Amburgo ci furono degli incidenti e a Roma, al teatro Adriano due giorni dopo, un fan salì sul palco e rubò il cappello a Lennon e i quattro mollarono gli strumenti scapparono dietro le quinte).

Così il nonno decise che io l’avrei accompagnata. I biglietti li trovammo grazie a un coupon di Sorrisi & Canzoni (ndb: il nonno aveva un’edicola): ne chiedemmo 4 e 4 ne ritirammo (ndb: oggi tutto ciò suona piuttosto incredibile ma nello stesso tour a Genova parecchi biglietti rimasero invenduti)

Quindi andammo io, la zia, lo zio e il tuo babbo che allora era il mio fidanzato. Mi ricordo che mi misi un vestito giallo di seta che mi ero fatta da me, mia sorella aveva il cappellino alla Lennon, la minigonna e una maglietta bianca e i ragazzi erano in jeans e camiciola.

No non ero esaltata, no. Mi sarei esaltata fosse venuto Elvis, quello sì che mi piaceva. Di concerti ne avevo già visto qualcuno. I miei amici dell’accademia mi avevano portato a teatro a sentire Armstrong e anche Chet Baker.

Tornando ai Beatleas, la cosa che mi ricordo di più è che avevo paura dei casini e che invece andò tutto bene. Matusa dici? Beh, senti un po’ pisquano, io avevo 25 anni, un lavoro e un fidanzato che l’anno dopo mi sarei sposata. La scalmanata era quell’altra, io volevo solo che andasse tutto bene.

I posti erano centrali, lontani ma di fronte al palco.

Chi? Fausto Leali? No, non mi ricordo. Nemmeno gli altri, no. Peppino di Capri sì certo che lo conoscevo allora era famosissimo, ma io di quel giorno mi ricordo solo i Beatles. Quali canzoni? Avran suonato le loro di quel periodo dai, vuoi mica che mi ricordi i titoli no? Chiedi a tuo fratello, lui lo sa perché ha studiato.

Comunque sì, c’era un frastuono pazzesco, urlavano tutti e la musica si sentiva appena (ndb: altro dato incredibile l’amplificazione oratoriale con cui si svolsero quei concerti: oggi sono in commercio autoradio più potenti).

Comunque alla fine andò tutto bene e ce ne andammo tranquilli a casa. Il giorno dopo la zia passò tutto il giorno sotto l’hotel dove alloggiavano sperarando di vederli. Io invece andai a lavorare.

Niente insomma e quello fu il mio primo concerto rock. Il secondo se non mi sbaglio fu 19 anni dopo, nel 1984, che andammo tutti insieme a vedere De Andrè a Pietra Ligure, mentre se non sbaglio il secondo del babbo fu quando ti portò a te e al Claudio a Lampugnano a vedere non mi ricordo chi (ndb: era Renato Zero, era il 1981 ma su questo ora glisserei).

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