Mio cuggino, i caramba e un cestino

Mi ha detto mio cuggino che ha trovato una bomba a mano in cantina. Dentro il suo cestino della merenda di quando faceva l’asilo. Sai le bombe ad ananas che c’avevano gli americani in guerra? Ecco. Cazzo, dico, e come ci è finita in cantina? Un antenato buonanima collezionista, dice mio cuggino. Però un po’ distratto. E non è la prima volta.
Mio cuggino dice che ha chiamato subito le forze dell’ordine. Gli artificieri e così via. Sì, però quando chiami può darsi che ti mandano due giovani di leva, dice mio cuggino. Che invece di non toccare assolutissimamente nulla, come c’è scritto in qualunque manuale delle giovani marmotte, decidono di “rimuovere l’ordigno”. Cioè il cestino.

Insomma mio cuggino dice che la settimana scorsa nell’atrio del suo condominio, c’erano due carabinieri che piantonavano un cestino di vimini azzurro, di quelli che usavamo noi per metterci la merenda all’asilo. “Come se l’avevano arrestato”, dice mio cuggino. Avessero, dico io, vabbè. “Che manco fosse l’affare della patria”, dice lui. Ahem, sarebbe l’altare ma vabbè dai. E chi passava lì davanti si chiedeva cosa diavolo ci fosse dentro. E mio cuggino che doveva spiegare ai condomini e ai passanti. E minimizzare. Anche per tutelare la memoria dell’antenato insomma, che era un onestuomo, mica un bombarolo. E ancora non si sapeva nemmeno se era vera, la bomba. E lì passava gente, c’è lo studio del medico, insomma via vai, e pure bambini. E i due cariba immobili accanto al cestino. Poi, dice mio cuggino che sono arrivati gli artificieri dell’Arma. Prima ancora di aprire il cestino hanno fatto un mazzo tanto ai colleghi. E poi han guardato dentro e portato via tutto.
Pianino pianino.

E adesso a mio cuggino i condomini quando lo incontrano sulle scale, lo aspettano dietro l’angolo gli fanno BUM! O lo sfottono: “Allora scoppia?”
Sì, perché lui per farli stare tranquilli ha detto a tutti che è stato un falso allarme e che la bomba era finta.
Ha detto proprio così. Mio cuggino.


 

 

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