Autumn in Paris…

Autumn in Paris
Lì si può anche fumare al ristorante.
È una metropoli ma per quanto ho visto molto tranquilla.
C’è un fiume, bei palazzi, un grande museo con la piramide di vetro.
E tantissima gente. Soprattutto francesi. Che credevo che erano stronzi e invece sono gentili. Una volta avevano il re ma poi se ne sono liberati e ora gli eredi dei loro re non si sa neanche se esistono mica come i nostri.
C’è una torre di ferro famossissima, alta come una bambina che passa dentro la foto.
Ci sono fontane dove i bimbi pascolano le proprie barchette.
E parchi giochi mervigliosi dove puoi entrare solo se ci hai l’enfant. E il fanciullino che hai dentro non vale. "No messieur, c’est imposible!"

C’è un cimitero gigante pieno di famosi. Ma anche di gente normale che piange davanti alla lapide di suo cugino per dire.
In quei giorni c’erano anche le bandiere in bianco e nero. Chissà perché. Però belle.
E poi ci sono i tetti degli Aristogatti, una libreria in disordine, dei topi morti in vetrina, un quartiere pieno di negozi porcelli, posti dove un jeans vien via con 400 euri, un fisarmonicista fico come pochi e un milione di altre cose.
Starci costa molto meno di Londra. Se poi c’è un amico, il Fugaz, che ti ospita allora è proprio conveniente. Merci a Fugaz per l’ospitalità, le dritte, la compagnia, le telefonate in Italia, la connessione costante, lo scambio di figu celo celo manca. E anche per le scarpe da tennis senza le quali avrei ancora le bolle ai piedi.

Ah, e caro il mio custode della Villette, ci si rivede a primavera.
Porterò l’enfant.

3 Comments on “Autumn in Paris…

  1. evviva Colette! checchè tu ne pensi… difatti Colette è il secondo nome della piccola gatta canguro: Gelsomina-Colette

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