Corazzata Potemkin: brothers o tovarich?

Sono uscite due belle recensioni della nostra Corazzata Potemkin di Cinestesia. Un paio di spettatori presenti che hanno scritto online belle parole per noi.
La prima recensione è di Zanocom e sta sul forum chitarristico Accordo.it
La seconda è di Luca e appare sul pavese Piazza Minerva.
Li ringrazio entrambi di cuore. Birra pagata al prossimo appuntamento (Giovanna d’Arco a dicembre).

Ah, Luca a fine articolo solleva un non banale interrogativo linguistico-politico che rilancio qui sintetizzando. Ma perché nella scena finale, al momento solenne che bypassa le cannonate in nome di una neonata solidarietà, i marinai si chiamano tra loro “fratelli!” e non “compagni!”?
Oh che l’è? Opinioni?

3 Comments on “Corazzata Potemkin: brothers o tovarich?

  1. Ammetto che il quesito mi trova impreparato. Ma trattandosi di sottotitoli credo che passino più versioni, ad esempio quella di fratelli è molto più veltroniana..però si possono avere più interpretazioni Ad esempio se il film passa nella nottata di rete4 la traduzione sarebbe “cari colleghi” mentre su Italia opterei “ehi ciao raga, un saluto a Lucignolo..”

  2. ok, rendo pubblico un commento privato. Il termine incriminato mi sembra pero’ appaia nella prima scena madre, quella della rivolta sulla corazzata. Dunque, ragionando sul dilemma ‘fratelli-compagni’, direi che il termine non è casuale poiché il film esprime dinamismo anche attraverso il sapiente uso della lingua scritta, raccontando il divenire rivoluzionario. ‘Fratelli’ quindi sarebbero quei marinari scelti dal comandante per sparare ai dissidenti; solo dopo il rifiuto di eseguire gli ordini essi saranno promossi nella sfera semantica dei ‘compagni’. vi convince?

  3. Troppo buono. Facciamo che il secondo giro lo offro io.

    Se riusciamo a incontrarci un po’ prima scambiamo due parole.

    Ciao

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