Il Boss venti anni dopo

L’altra sera fratel Teo mi prende il braccio e con la faccia serissima mi fa: “Lo sai che oggi è un anniversario?” In pochi ansiosi secondi faccio il conto – data la sua espressione quasi tetra – dei pochi lutti familiari e amicali da ricordare, ma l’11 di giugno non mi risulta nada de nada.

Allargo le braccia, come dire, porca troia cosa mi sto dimenticando, dimmi, spara. E lui senza cambiare espressione mi dice che è il ventennale della prima volta che abbiamo visto il Springsteen, a Torino, Stadio Comunale, 11 giugno 1988. E la sua faccia scura dunque comunicava sia l’ufficialità del grande evento del passato sia il trascorrere di ben 20 anni da allora. Prima lo insulto, poi lo mando a cagare, poi intasco il nuovo biglietto che mi porge.

L’11 giugno 1988 andammo in treno, io e Lady Burp cantando e sperando in Rosalita, che lui poi non suonò. E vedemmo il concerto dal prato e lei aveva un nastro nei capelli, che poi rimase appeso al manifesto del concerto nella mia stanza per almeno 15 anni*. E dormimmo buttati sull’erba bagnata di un parco pubblico rientrando a Pavia al mattino successivo.

Domani sera, da bravi ex giovani, saremo comodi comodi in tribuna, con le pantofole e il plaid sulle gambe.
Dove cazzo si è ficcato quel nastro, ora?

* Lady Burp legge il post e dice: Il nastro di velluto blu è ancora al suo posto, appeso al manifesto, da 20 anni tondi.

10 Comments on “Il Boss venti anni dopo

  1. e quelle 12 ore tra sole e asfalto? Vietato svenire, impossibile bere, una porta di luna park, le prime note col sole, una giacca fucsia… era l’11 giugno di 20 anni fa?
    Domani prato, calma, acqua, vitamine. Solo una domanda. Ma perché noi invecchiamo e loro, sul palco, no? Dovevi vedere Neil Young ieri a Verona. Quello non ha fatto un patto col diavolo, quello E’ il diavolo!
    A domani.

  2. @sottosopra: perchè mentre sei 12 ore tra sole e asfalto ad invecchiare precocemente pressato in una bolgia umana, Neil Young e compagnia cantante sono a divertirsi, poi suonano mangiano bevono e si trastullano con qualche compiacente groupie; e al mattino dormono quanto gli pare, mica devono alzarsi alle 6 per prendere un fottuto treno da pendolari. That’s the way, a-ha a-ha a-ha i like it 🙂
    robxyz

  3. p.s. sei romantico da far spavento
    mi piace
    penso che Lady Burp sia una donna molto fortunata

  4. questo è un post signori miei, questo è un post…
    e mi hai fatto ricordare di un mio anniversario luttuoso ma va bene così, perché gli dedico rosalita e via.

  5. Pingback: Escluso il cane » Blog Archive » Rosalita jump a little lighter

  6. That’s the way, robxyz, ti faccio eco da un fottuto treno.

    Kika e Fede, grazie. Sono io un ometto fortunato, col vizietto del romanticismo. E tanti altri difetti. (Oltre al romanticismo stesso, dico).

  7. porcaccia zio Burp, 20 anni di già, e quindi 25 che ci conosciamo: stasera mi controllo le rughe, perchè quelle dell’anima ancora non ci stanno x nessuno della ns. truppa, vero?
    abbracci a tutti e due e buona serata chè ve la meritate tu e lady B.

  8. Ehi stella, non barare. Sono 26 gli anni che ci conosciamo, ricordo come fosse ieri il tuo ingresso all’asilo.

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