La vacanza, quella vera

Tramonto. Il profumo è quello degli spaghetti spada e pomodorini. Il rumore sarebbe quello del mare, se non fosse così in basso. Il rumore quindi è quello delle auto lontane che percorrono la via Aurelia. Mi rivolgo a mia moglie.

– Per favore me la ripeti di nuovo?
– Certo. Inizii tu?
– Sì. Quindi – riepilogando – domani è sabato… ma non solo non vado a lavorare ma nemmeno mi alzo per preparare il latte per la piccola e la colazione per voi due, mentre tu…
– Mentre io posso dormire fino a tardi e durante la giornata poi non devo cucinare, lavare, stirare, rimproverare ecc.
– E tutto questo perché?
– Perché le due piccole iene sono dai miei per tutto il weekend e la vuoi sapere la notizia migliore?
– Spara.
– Che noi due siamo soli e a 200 km di distanza. E non abbiamo impegni, né orari, né programmi.
– Che meraviglia. E mi ripeti di nuovo come si chiama questa magia?
– Certo. Si chiama va-can-za.
– Che bel suono che ha. Dillo ancora.
– Va-can-za. E’ semplice. Segnatelo da qualche parte.
– Buona idea. Domenica sera ci faccio un post così fisso questa sensazione e la tramando ai posteri.
– Ai posteri un cazzo. A me interessa che lo rifacciamo presto.

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