Se 88 sono troppi

In questo periodo sono affascinato dagli strumenti piccoli. Deve trattarsi di un contrappasso, di una ricerca di leggerezza. Il pianoforte è sempre una meraviglia, intendiamoci, e non lo lascerò mai.
Ma a volte ti viene il pensiero che tutti quegli 88 siano troppi.
E che non imparerai mai a suonarli bene tutti e 88.
E comunque senti che sono troppo impegnativi da accarezzare, intonare, trasportare.

Oggi io mi sogno clown della leggerezza musicale. Con uno o due strumenti in ogni tasca di un pantalone a pettorina con cento tasche. Due o tre flautini, carillon ai lobi, ovetti maracas, una marimba giocattoli, sonagli alle caviglie, fischietti, il mio prodigioso kazoo telescopico a coulisse e infine lui, il mio ultimo disperato amore: l’ukulele.

Sì, perché beati coloro che sanno essere dei grandi con gli strumenti piccoli.

E a proposito di ukulele, io ti consiglio di ascoltare in podcast UKEit, l’ukulele all’italiana, lo spettacolo che Cappa e Drago dell’Istituto Barlumen hanno fatto all’epifania. Un viaggio musicale colto e divertente, leggero e mai banale, la storia dell’ukulele, dal Portogallo alle Hawaii.

Suonato benissimo questo spettacolo, intrattiene, diverte, fa ridere. Davvero ti serve sapere altro?

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