L’azienda 2.0 e lo scoop dello spione al parco

Io non stavo spiando no. Ero lì che mi facevo gli affari miei ma poi questi due signori, sulla panchina del parco Solari, hanno iniziato a parlare di un’azienda che “si apriva realmente alle istanze dei consumatori” e lì ho dovuto drizzare le antenne. Il discorso c’entrava col web e quindi la parola più ricorrente era – as usual – duepuntozzero. La novità è che stavolta non veniva pronunciata ad minchiam. Quando dicevano il nome dell’azienda, però, quei due abbassavano la voce.
La mia curiosità cresceva, le mie orecchie erano due antenne in pura fibrilla. Ma la mia presenza non li insospettiva abbastanza. In fondo ero solo uno che si leggeva la gazzetta dello sport in pausa pranzo, chemmenefregava a me delle strategie web di una grande azienda italiana. Infatti, appunto, chemmenefrega. Però bloggo, dunque eccoti servito lo scoop.
Stammi a sentire perché sta per accadere: c’è quest’azienda italiana, ma una grande eh, che sta per aprire una nuova community che sarà una via di mezzo tra una scatola dei suggerimenti e un laboratorio progettuale. Ma anche un luogo di democratico confronto e voto, con le pareti color social network.

Come funzionerà? In pratica noi consumatori e fan entriamo nella community e ci portiamo dentro le nostre idee su come-cosa-dove-come vorremmo che l’azienda facesse. Fin qui nulla di particolarmente nuovo, no? Le novità vere arrivano ora: che noi, consumatori 2.0, produttori di contenuti, gente sanamente propositiva mica i perdigiorno che oziano al parco Solari con la gazza e la melodica, discutiamo e confrontiamo le nostre idee. E le votiamo.

L’azienda pesca man mano le idee con più voti e le mette in cantiere. Che significa? Che accetta di prenderle in considerazione, di portarle al suo interno e di valutarle. Ma seriamente. Nel modo serio (e mai rapido) in cui si dà vita a un nuovo progetto in una grande azienda. Il tutto in modo assolutamente trasparente. Questa non si può fare? Spieghiamo all’intera community perché no. Questa si può fare, quindi avanti.
“Poi quelle realizzabili, le realizzeremo per davvero” ha detto uno dei due. L’ha detto forte e convinto, senza sussurrare stavolta: come davanti a una platea immaginaria. A quel punto per la sorpresa mi è caduta la gazza e anche la mascella. L’idea che esista un progetto così coraggioso. Che l’azienda sia italiana. Che tutto questo succeda qui a pochi passi da noi. Che anche noi potremo partecipare. Ebbene, tutto questo mi ha un po’ emozionato. Così, mentre i due tipi – datosi un cinque bello convinto – si allontanavano per andare a far partire il countdown, ho imbracciato la mia melodica e a quel punto, siccome avevo captato il nome dell’azienda, sapevo già cosa dedicargli: l’ha scritta un greco negli anni ’80, questa musichina. Usa solo i tasti bianchi, la scala di do maggiore. La conoscete tutti. Chi indovina?

In bocca al lupo ai due del parco. E a ogni sincero sentimento duepuntozero.

25 Comments on “L’azienda 2.0 e lo scoop dello spione al parco

  1. mi verrebbe sirtaky (se si scrive così) ma non è che ho proprio capito benissssimo.
    Cioè tipo che il capo della grande azienda, invece che dare gli ordini prende gli ordini dai potenziali clienti?
    Tipo?

  2. Stai parlando di un pastificio 2.0?
    Proprio quello che ci manca… o_O

  3. Lele, sì è un po’ così: tu hai estremizzato ma il senso è (anche) quello.

    Rebus, tu o hai un certo intuito o hai le cimici al parco. 🙂

  4. La sapete quella della bevanda che ha fatto scegliere ai cosumatori il colore e il gusto? / e comunque, a me mi pare una minchiata 2.0: la qualità non può essere fatta dalla media.

  5. secondo me l’azienda è la Durex.

  6. AndreaR, qui non si tratta di qualita, ma (nel migliore dei casi) di far fare ai clienti il lavoro dei dirigenti/product manager/marketing, nel peggiore dei casi è tutta una bufala per passare aggratis in home page su repubblica via il blog di zambardino.
    dececco (per restare in tema) ha una ricca community da tempo, tanto brutta quanto onesta
    my 2 cents

  7. ma non so. Ti fanno credere che siccome decidi tu non so che cosa sei meno consumatore, ma alla fine gli interessa solo che consumi.
    Mi sembra una cosa da mulino bianco, sì. Non mi sono emozionata tantissimo, insomma.

  8. bhe, non fanno neanche più il loro lavoro insomma: lo fanno fare ai clienti.
    Bravi!
    Bella trovata

  9. la suspance mi piace molto. Però concordo col fatto che si tratti di un modo per superare la confusione nella quale si arrabattono i direttori mkt che non capiscono più un cavolo del loro consumatore e di come andarlo a prendere. I due figuri prevedevano anche premi alle idee realizzate? abbonamenti? riconoscimenti in denaro? insomma perchè devo dare le mie idee ad una azienda che poi me le vende? so che non sono molto 2.0 oriented a pensarla così ma tanto – data la mia mole – sono già al 4.0.

  10. L’idea che fosse Durex non era mica male eh?

    Cmq è Mr. Smeerch che centra il bersaglio, cioè il Mulino.

    Su come andrà, ne leggeremo a lungo nei prossimi giorni e mi auguro mesi.

    Andrea sì cioè no: le idee di qualità si eleveranno sopra la media delle altre, immagino.

    Fugaz, speriamo ceh facciano di meglio, della concorrenza dico. All’ipotesi blog di Zambardino non voglio nemmeno pensare…

    Pig: che io sappia no. Nessun incentivo. It’s pure love. Tu non daresti le tue idee per migliorare una cosa (un’azienda, una persona, un’entità) che ami, sapendo che esse potranno essere realizzate?

    Insomma par che tui trionfi lo scetticismo, complice anche il lato femminile dimiu, chiaratiz e ziamp…

  11. direi che siamo in linea con quanto professano i modernissssssimi teorici del marketing non convenzionale: crei una forte identità di marca, il cliente “sente” di appartenere a un gruppo di persone che ha la sua stessa passione. e l’azienda “ascolta” i suggerimenti provenienti dalle varie community. il problema è… che non tutte le aziende hanno i manager pronti a fare questo. e spesso tutto ciò che parte o viene dall’It è scorporato dai piani di marketing…

  12. ma possibile che uno dei due fosse il marito della mia segretaria che ha messo online il progetto? se è l’azienda che penso io, ovviamente. ma mi sa di sì (poi leggo i commenti…)

  13. esatto, il Mulino che vorrei. l’ha fatto il marito della mia segretaria:)

  14. ..non c’entra una fava con il post, ma ti mando il mio ormai consueto saluto dal Brasile. (lo sai che è solo per generare invidia, vero?). Besinhos. Sambodromo forever.

  15. Superbimba, il mondo è piccolo! 🙂

    Tinez, e io appunto ti mando il mio cordiale vaccagher di invidia. 🙂

  16. SUperbimba: l’ho conosciuto il marito della tua segretaria. Mi sembra uno in gamba.

  17. Pingback: Le aziende, il marketing e la conversazione: sta succedendo qualcosa? « maxferrari

  18. Gran tempismo, Zio. Ho scritto anch’io due righe in proposito
    Vediamo come si sviluppa…

  19. Pingback: Il Mulino Bianco cerca idee in giro | [mini]marketing

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