Post vacanze 10: silenzi & nuvole

E una notte lì in casa, esiliato in mansarda per via del russare, sotto la coperta, spenta la luce ho capito che c’era un silenzio spaventoso. Allora ho aperto le finestre. E non si sentiva altro che il silenzio. Madonna, che silenzio. Allora ho ascoltato tutto quel silenzio per una mezzora. E a quel punto sapevo trovarci il respiro delle mie ragazze al piano di sotto, il canto d’amore di un tarlo, due mosche insonni che spettegolavano in groppa a una mucca tre piani più sotto. E poi si è spostata una nuvola. Si è staccata da quella accanto emettendo una specie di legnoso scricchiolio. E a quel punto – e che diamine – mi sono messo a russare io.

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