Manzoni, Eco e “la sventurata Lucia”

In fatto di libri e di storie, io tendenzialmente ho una certa avversione alle riduzioni per ragazzi. Ed è sicuramente un sentimento indotto dalla lettura di “Storia delle mie storie“, di Bianca Pitzorno, che resta – anche a distanza di anni – uno dei libri più belli sull’arte di scrivere e raccontare storie.

Poi però ho notato sull’Espresso questo progetto “Save the story“. Prendi 4 classici che bambini e ragazzi d’oggi non leggerebbero, se non probabilmente a scuola e di malavoglia. Prendi quattro scrittori, quattro scrittori veri, e li metti al lavoro. Il grosso difetto che donna Bianca rimproverava alle antiche riscritture dei classici destinati all’infanzia erano la perdita dello stile, la mancanza di equilibrio della storia, l’arbistrarietà dei tagli. Che potevano ragionevolmente essere opera di chissà chi, probabilmente semplici, diligenti, volenterosi redattori, già.
Ora, io di Eco, Baricco, Camilleri e Benni mi fido.

“I Promessi Sposi” riscritti da Eco sono piaciuti a mia figlia (glieli ho letti in tre sere) e a mia madre (se li è letti in mezza mattina).  Una bella edizione, robusta il giusto, ben illustrata, con un epilogo (cosa ci insegna) e pure il contesto (“la storia di questa storia”). Una storia riscritta in modo agile ma non facile, conservando parole manzoniane e inserendoci accanto metafore e immagini contemporanee. Una storia veloce e persino divertente, questa qui del sciur Alessandro, lo “scrittore con la faccia da cavallo”, con qualche doverosa licenza creativa come quella che ho usato per il titolo.

Questi Save the Story, costano poco, 12,90, e valgono molto. E colmano le mie lacune. Io, per dire, di “Don Giovanni” non so quasi nulla. E poi sono perfetti per essere letti in pubblico e infatti vedo che ci hanno già pensato.

Perché in fondo riscrivere è una delle sfide continue dello scrivere.

One Comment on “Manzoni, Eco e “la sventurata Lucia”

  1. Sono d’accordo. Soprattutto se la riduzione crea la curiosità di andare a leggere il testo originale. La riduzione, pertanto, deve essere una bella ri-scrittura: intelligente e stimolante.
    Questo per i classici!
    Per quanto riguarda molti libri contemporanei, basta strappare qualche pagina che risulta di troppo. Solo pochi si possono permettere il lusso di scrivere qualcosa che superi le 150 pagine circa…. solo pochi – e io potrei fare i nomi e i cognomi…. ma me li tengo per me 🙂 –

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