Francesca e l’adv che non era adv

Internazionale, se mi capita sotto mano, lo sfoglio sempre volentieri. E poi in ufficio c’è Francesca che lo compra e ogni tanto passo dalla sua scrivania e “già letto? posso?”.

Così me lo ritrovo tra le mani in treno. E prima di sfogliarlo, noto sulla quarta di copertina una pubblicità bella e geniale. Un’associazione per la cooperazione internazionale, titolo e immagine ben impaginati e poi la sorpresa: una lettera, scritta con un font tipo calligrafia, una lettera scritta come a mano sopra tutta la pagina, un po’ disordinatamente, anche di traverso. E mica si capivano tutte le parole, no. Ma molte sì. E ti veniva la voglia di sapere tutta la storia… Magari sul prossimo numero c’è il seguito.

Rivolgo un pensiero di ringraziamento ai bravi creativi e apro Internazionale.

A metà giornale trovo il seguito della lettera. Di traverso su un’altra pagina pubblicitaria. E poi alla pagina seguente, tra gli spazi bianchi di un articolo.

 

Qualcosa non quadra. Mi sento vagamente pirla.

 

Il giorno dopo Francesca mi spiega: è lei che ha scritto sul magazine la minuta di una lettera. Per un amico, che sta in carcere, ecco.  Francesca sorride. Ritiro il pensiero di ringraziamento ai bravi creativi. Era una buona idea. Qualcuno l’avrà anche già avuta.

 

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