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adv e cattivo gusto
Capezzoli, spermini, morsi
Il Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha cassato in questi giorni due spot molto noti e dunque molto notati. Fu Michele Serra un mesetto fa a interrogarsi sulla prima di Repubblica sul cattivo gusto di certa pubblicità. Salutiamo dunque l’uscita di scena dell’uomo dal capezzolo eretto (Vigorsol) e dello spermino molto determinato a scegliersi un destino nuovo e più gradevole (Fastweb). Per carità, erano fatti benissimo e pure molto divertenti. Però ci sono delle leggi, o meglio un Codice di Autodisciplina, con i suoi bei princìpi da rispettare. Le motivazioni non ci sono ancora, ma non ci metteranno molto.
Negli Stati Uniti invece è andata meglio a un commercial targato Burger King accusato di alludere o meglio evocare la violenza domestica. Una donna si sveglia con la schiena piena di morsi e dice al partner: “Devo aver sognato che qualcuno mi mordeva”. Lui fa una faccia un po’ così e la voce off chiarisce la sua colpevolezza: “Got the urge for a big bite? Try the new Burger King Pepper Jack Stack…”
Nonostante numerose proteste, l’Advertising Standards Authority non lo ha segato.





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