appunti di un comunicatore laico …

appunti di un comunicatore laico
Non se ne fa un altro
Venerdì sul Foglio il Consiglio a Lapo – 19 di Emmebì era sul marketing della Chiesa cattolica. E si chiudeva con la frase “Insomma non solo Dio c’è, ma parla e pare abbia anche un efficace piano di comunicazione.” Un po’ sulla scorta di quella lettura, vado a fare alcune considerazioni molto terrene (business 6 marketing oriented) sull’evento di cui il mondo parla. Ma non solo terrene, ecco.

La preghiera “virale” via sms 
Venerdì sera sono girati i primi sms che invitavano a preghiera e raccoglimento. Non ho tuttora notizie di quanto sia cresciuto il traffico di sms nel weekend. Non è sempre per pensar male, ma se io fossi un gestore telefonico per tutte queste occasioni di grandi eventi, grandi emozioni, avrei i miei bravi copywriter che scrivono gli sms e cominciano a spedirli in giro. Poi la viralità emotiva fa il resto e io, gestore lungimirante, riscuoto.
Naturalmente, potendo, avrei pure profilato il target: una citazione biblica (o una preghiera) per alcuni, semplice emozione per altri, persino una battutaccia anticlericale per altri ancora. In questi messaggi meglio se ci sono minime trascuratezze di punteggiatura e ortografia: sembrano più veri.

La headline perfetta: prodotto + emozione
Sabato invece sfoglio i giornali e mi imbatto in un’espressione decisamente meravigliosa: “Il Papa già vede e tocca il Signore”. Così forte, così visibile, così adatta da stendere ko sul lettino della commozione anche uno spirito decisamente laico come il mio. L’avevo già sentita in tv, ma leggerla ne raddoppia l’effetto. Il senso è chiarissimo e molto terreno: è più di là che di qua, ha già un piede nella fossa. Ma in queste parole e nell’immagine che evocano c’è la mano di un grande comunicatore. Che il vostro comunicatore laico steso sul lettino sinceramente ammira. C’è – in meri temini di comunicazione, detto con il massimo rispetto per tutti – il racconto preciso di un’esperienza di prodotto unica e totalizzante. Ammetto la mia laica ignoranza. Non ho altre esperienze dirette di quella frase. Mi auguro non sia protetta da un copyright gerarchico: nel senso che sul Papa stava benissimo insomma, ma è applicabile a tutti quanti, credo. Insomma se mai me ne andrò credente (o anche magari no, e allora sarà solo per ristorare una platea di parenti credenti affranti), io voglio che per raccontare dove tengo i piedi in quel momento usino quell’headline lì. 

Exit Pope & exit poll
Siamo tutti qui a chiederci quanto questi eventi influiranno sulle elezioni. In termini di affluenza vedremo.
Una cosa è palese. Por suerte non esiste più un partito chiamato Democrazia Cristiana, ma tanti partiti sparsi di qua e di là. Altrimenti sarebbe stato il plebiscito. 

Roma-Cracovia a soli 7 euro!
Secondo me in Polonia ora, dal primo ministro all’ultimo dei bottegai di Katowice stanno tutti coi diti incrociati ad attendere l’apertura del testamento. Se il dito di Karol cadesse sulla sua patria, il boom del turismo religioso sarebbe netto e duraturo saecula et saeculorum. Ora e dopo la beatificazione, dico.

Giù il cappello
Dal momento che i titoli del Manifesto sono sempre una spanna sopra, e sapendo quanto poteva essere complesso quello di domenica (lo stesso di questo post), devo dire che se la sono cavati alla grande.

Nessun Papa (né la sua memoria) è stato maltrattato durante la stesura di questo post.

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