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Coverville di Brian Ibbott: fior di podcasting
Lui si chiama Brian Ibbott, ha più o meno la mia età, vive in Colorado e da qualche mese – da quando Lisagialla me lo presentò – è il mio dj preferito.
Brian è uno di noi. Uno di quelli che hanno investito parte della propria inquieta adolescenza nella paziente preparazione di compilation (su audiocassette e poi su cd) per amici, fidanzate, ex fidanzate, cuggini, nipoti, suocere.
Brian ha da sempre la passione per le cover (canzoni reinterpretate da altro autore o esecutore), cover che evidentemente colleziona. Appena la tecnologia glielo ha permesso, Brian zacckete, ha realizzato un suo piccolo sogno: ha messo su Coverville, trasmissione radio in podcasting. Tre volte alla settimana si confeziona la sua trasmissione a base di cover e la mette online. Dai 30 ai 50 minuti di audio in mp3 a 128k, con una mezza dozzina di canzoni, presentate e commentate. 
Brian finora ha postato oltre 170 trasmissioni. Lo ascoltano e lo scaricano in parecchi. Sempre in regola coi diritti di trasmissione dei brani, Brian ha cresciuto il suo podcast grazie agli ascoltatori più fedeli, ha introdotto rubriche, interviste, trivia. Non poche aziende lo corteggiano per gli spazi pubblicitari, Businessweek ha scritto di lui (qui altre interviste). Noi lo si è anche votato in un referendum online sui migliori podcast.
Tra le sue cover si trova di tutto: interpretazioni curiose, valorizzazioni di gemme misconosciute, tremende riletture, cambi d’atmosfera e di stile, salti di squalo, pali, frasche. Ci sono insomma splendori e anche orrori. Per me che non mi collego a circuiti p2p e ascolto poca musica pop rock, Coverville è un modo stimolante per scoprire nuovi gruppi, ripassare grandi classici rivisitati. Certo, se poi uno ha del tempo da investire, con un semplice editor audio si sbobina le trasmissioni e mette su una libreria di cover che non teme confronti.

Insomma, Brian ha avuto un’idea e ha la costanza di svilupparla. Il podcasting artigianale che ha successo è fatto di poche cose: una buona idea e il tempo e le energie per farla vivere.

Gli ho scritto un’email e non mi ha ancora risposto. Ma non fa nulla. Io sostengo che è molto indaffarato.
I miei amichetti dicono che sta ancora ridendo per come cominciava l’email: “Hi Brian, and compliments!”.

5 Comments on “radio onlineCoverville di Brian Ibbott: fior…

  1. I meglio informati dicono che si sia ripreso dalle risate (al contrario di me ad esempio) ma che sia impegnato nella ricerca di una formula all’altezza per risponderti 😉

  2. confermo, io ascolto spesso tranche del cd che mi hai passato, strambo assai e poi mi fa specie pensarlo tutto intento nel garage di una casa qualsiasi e prefabbricata in un sobborgo usa

  3. Cd? Passato? Intendi quello con le trasmissioni complete liberamente scaricate in podcast… sì certo… Bene. Buoni ascolti.

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