Ecco, bravissima: ora ti spiego l’ablativo assoluto
Sarà che non vedendola costamente tutti i giorni i progressi della creatura mi spiazzano vieppiù perché arrivano improvvisi. Sarà che tutte le volte che questi progressi riguardano in particolare le parole o il linguaggio io mi ci appassiono di più.
Ciò detto, l’altro giorno mi ha interrotto con l’entusiasmo delle scoperte epocali per dirmi: “Papà ma ci sono due te. Il te quello che si beve e il te che sei tu, te.”
Batti cinque, ragazza. (Gli accenti te li spiego più avanti).
E via. In cerca di nuove parole uguali, ma con diverso significato. Pesca, porta, letto, copertina, indice ecc.
Poi ci sarebbe anche da riferire che un cuginastro le ha insegnato la prima parolaccia. Ma questa è un’altra storia. E per contarla su al meglio ho bisogno di risentire alcuni testimoni chiave.
Quanto ha, la creatura? 🙂
A me fa impazzir dal ridere mio nipote, 4 anni. Ieri giocavamo “alla spesa” (più che le giostre lui ama la coop); faceva il cassiere. Pesava tutto quello che avevo comprato, e tutto pesava chissà perché 76; infine mi ha annunciato che il pesce era “pefantiffimo, quasi 76 kilometri!”
E ovviamente ho speso 76.
4 e mezzo. (Ma a tuo nipote puoi dire che ne ha 76).