Cuccureddu Educational

 
Come ormai è ben noto, la “storia di Cucureddu” è stato qui da noi uno dei punti di forza dell’educazione della creatura allo sbrigliamento guidato della propria fantasia. (Ciumbia, suona bene no?).
In breve si prende questo personaggio, ingenuo ma non cretino, e lo si fa entrare e uscire da fiabe classiche, moderne, cartoni, realtà, interagendolo coi relativi personaggi. Si apre un unico vasto territorio narrativo insomma, con gran rimescolanza di vicende, caduta di schemi, interattività della creatura medesima (nel decidere dove lo portiamo oggi Cuccureddu o nell’indovinare il personaggio appena messo in scena dai pochi tratti forniti). Ora è stato testato il filone Cuccureddu Educational, il cui canovaccio è il seguente.

Cuccu viene chiamato dalla moglie che gli chiede di scendere per favore a comprarle una cosa. Tipo il pane, il pesce, il sale, la pizza, una torta, il vino, un maglione. Lui da bravo esce ma l’acquisto è impossibile (negozi chiusi, dimenticato i soldi, prezzo troppo alto). Allora parte e va, sereno e determinato a farsi da sé, con le sue manine, ciò che la moglie ha bisogno. Prende di solito la via della campagna, si cerca le materie prime, conosce e scambia favori e baratti con contadini, pescatori, artigiani ecc. Riesce nella sua missione e fa ritorno a casa. Ma ci ha messo molto più tempo, spesso dei giorni interi (per un buon vino anche dei mesi) e la moglie è ovviamente un pochino in apprensione. Ma lui racconta l’accaduto e mostra orgoglioso il frutto del suo girovagare e del suo lavoro: “L’ho fatto tutto io, per te”. Lei si commuove. Sipario.

La prima parte viene parzialmente recitata. Io faccio Cuccu e la creatura la moglie. In questo modo il “cosa” ha bisogno lo sceglie lei. E fino all’anello, al vestito da sposa io sono riuscito a orchestrarle una produzione attendibile. Quando ha detto “ho bisogno… una macchina nuova”, beh lì ho dovuto mettere in scena almeno un paio di maghi.

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