Circondato…

Circondato
Comincia ad accadere sempre più spesso. Di sentirmi accerchiato da amici e persone che, nel tempo e con le energie che hanno, trovano spazio anche per un impegno. C’è quello che ha trovato la quadra tra il lavoro che gli piace e il sentirsi utile alla società (non questa società, la prossima tutta da costruire), quello che dopo anni di disimpegno si riscopre cittadino e si infila in tutte le battaglie dal basso, quello che si apre il blog social e scrive ai politici, c’è quello che fa volontariato, c’è quella che trova il tempo per due lavori e un adrenalinico coinvolgimento politico. Non metto i link, non ora che sono di fretta, ma voi citati vi siete risconosciuti e voi passanti avete capito il senso.

Io non faccio una beata mazza. Trovo a malapena il tempo di seguire le mie cose. Che sono parecchie, ma sono mie e basta. Quindi comincio a sentirmi accerchiato e a volte tirato garbatamente per la giacca. Vieni? ti va? Andiamo? Facciamo? Normalmente me la cavo con un "no grazie, ho già dato", millantando un passato impegno da attivista, che in realtà la vulgata popolare mi ha cucito addosso, ma che non è mai stato nulla di gravoso se non avere le mie idee e manifestarle.

Così quando Max mi dice: Muoviti, dai, non vuoi che tua figlia veda un mondo un po’ più verde?
Gli ho risposto: Certo, gli dirò che è anche merito di quelli come te.
Ma per ora me sto nel guscio, faccio la mia cosa nella casa e via.

O è solo che sono ancora incazzato perché l’unica volta che avete occupato l’università (mi fa impressione dire l’anno, non lo scrivo,  era quello della pantera e delle notti magiche), io stavo in Spagna e voi ve la siete goduta e io non c’ero.

6 Comments on “Circondato…

  1. no, è che da una parte sei troppo occupato a contemplarti l’ombelico e dall’altra troppo bravo a trovar scuse.

    (detto ovviamente bonariamente)

    è che ho appena finito di leggere “lettere dalla Kirghisia”, tutto qua.

    Sabrina

  2. ci penso anche io ogni tanto, e la mia prima risposta è esattamente: io ho già dato. La seconda è più cattivella: chissà quanti di questi straimpegnati lo fanno per riempire un vuoto. La terza è quella che mi piace di più: se faccio bene il padre e il mio lavoro e gli annessi e i connessi, il mio impegno per migliorare il mondo è già a buon punto. Alla fine, per addormentarmi serenamente, mi riprometto di iscrivermi a qualcosa… magari il PD?

    PS guarda, l’occupazione del 90 (ehehe) va smitizzata.

    si ciulò giusto un po’ di più, e qualche partita a pallone nei cortili, di notte. per il resto, birre, canne e chiacchiere inconcludenti, come il resto della vita da studente universitario 😉

  3. Sabri hai ragione: il mio ombelico merita e sguazzare nelle scuse mi piace assai.

    Crying, grazie della doppia pacca sulla spalla.

    PS: cmq come immaginavo: figurati se cambio il mio sfolgorante erasmus salmantino con quell’occupazione lì che dici tu. Chemmifrega delle partite a calcio nei cortili? 😉

  4. Ammetto che tirare in ballo la piccola è stato un colpo basso 🙂 Per come la vedo io la teoria dei vuoti da riempire non è affatto disdicevole, a pensarci tutto quello che ho fatto in vita mia è stato appunto cercare di riempire sti cazzo di vuoti che si formavano dappertutto… bolle di niente, creta da plasmare, sequenze di azioni tra il nulla di adesso ed quello di domani, normale delirio quotidiano insomma.

    Max

  5. No, essere una brava persona non basta: il mondo è pieno di brave persone e guarda come siamo conciati.

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