Police a Torino, appunti (e applausi) sparsi

Lo stadio delle Alpi non c’è un vigliacco di segnale che lo segnali arrivando dalla PC-TO, non uno, porcocazzo.
Solo svariate ore dopo il concerto ho capito cosa si vedeva fronte palco. Grazie a tutti quelli che hanno postato foto su Flickr.
Da dove ero io (in alto a destra accanto al palco) li ho visti di profilo. Il suono era compatto ma c’era poco basso.
In piccionaia è strano. Un po’ di invidia per tutti quelli come Kristalla che stavano giù in basso e hanno saltato tutto il tempo.
Non capita tanto spesso un concerto in cui conosci tutti i pezzi e in cui ti piacciono tutti i pezzi.
Dalla scaletta rimane fuori di imprescindibile solo Bring on the night. Che ovviamente non vale Walking on your footsteps…
Questi Police suonare, suonano, poche storie. Uno canta e pompa, l’altro picchia secco e il vecchio Andy, classe ’42 ci sta dentro, conscio che suonare la chitarra è un’altra cosa ma lui in fondo ha un’anima color punk.
I pezzi sono scarni, rumorosi, sporchi. Ma è giusto così. Pochissime sequenze ritmiche, giusto dove indispensabili. Sting si accomoda sulle tonalità – So lonely scende di una quarta giusta – e francamente fa solo bene. Comunque la voce c’è, c’è tutto insomma. Suo figlio ce l’ha uguale, la voce. Almeno sentendolo da fuor dallo stadio, affannati, chiedendosi se per caso hanno già cominciato?
Uno stadio pieno è bello. L’ultima volta che ero stato in uno stadio pieno c’era (anche) Baglioni, proprio a Torino. Ma io ero troppo lontano per tirare le monetine.

5 Comments on “Police a Torino, appunti (e applausi) sparsi

  1. La prossima volta ti presto volentieri il mio navigatore 🙂

  2. baby sting, vocalmente parlando, sembra nato dalle nozze di sting con bono. ed infatti è anche piuttosto bono. poi però scende in campo papà e lo spazza via, letteralmente.

  3. Io non mi rendo ancora conto d’aver visto i Police dal vivo, ma oltre a questo tutto bene.
    Ohmioddio i Police.
    Il figlio di Sting se non fosse il figlio di Sting sarebbe morto coperto dagli insulti del pubblico, solo per aver fatto salire ancora di più l’ansia da preconcerto a sessantacinquemila persone, quasi tutte un po’ in là cogli anni. Che coraggio.

  4. burp, ma allora ci conosciamo da vicino! ;-)C’ero anch’io a torino nell’88, però baglioni, poveretto… mi sa che da quella volta gli stadi li ha disertati pure lui. E tu, com’è che poi non hai più frequentato stadi pieni? Solo stadi vuoti o niente stadi? Ti sei dato ai locali ex-fumosi e agli artisti di nicchia così giovane? Aspetta aspetta che tra poco la creatura ti chiede di portarla al festivalbar e allora vedrai che bel bagno di folla! (sempre della serie intanto si semina ma non si sa cosa si raccoglie!)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.