Velo pietroso

Come si fa a far finta di nulla oggi? Stamattina pensavo che l’importante è la governabilità. Che non avranno più scuse e pesi, lavoreranno, mica possono fare il male del paese no? Possono fare peggio di quanto fecero? E di quanto fece il centrosinistra?

Poi ho visto mia madre di umore avvelenato – lei che per una vita ha votato il PRI – che guardando Alice ha detto qualcosa sulla futura riforma della scuola. Poi ho visto la faccia di Calderoli. E qualche prima pagina dei giornali. E tante facce dall’umore pesto in metro. Poi ho mandato un sms a Manu, per dirle “grazie di tutto, teniamo duro!” Poi penso a questa rivoluzione improvvisa di pochi partiti. E non riesco a considerarla una brutta notizia. Poi ho pensato all’estinzione (parlamentare) della sinistra. E non riesco a immaginarmi le facce dei tanti non-ex comunisti che conosco. Poi il lavoro è calato come un velo pietroso sulla mia giornata e sui miei pensieri. E forse meglio così.

5 Comments on “Velo pietroso

  1. io sto convincendomi che è giusto così. magari mi riesce, fino alla prima cazzata del silvio. cioè, stasera.

  2. in tutta la giornata ho incontrato sì e no 4 persone che hanno ammesso di aver votato il bananero&clan.
    gli altri, secondo me, si vergognano.
    roba da stanarli con il napalm.
    comunque anche la sinistra cosiddetta radicale se l’è cercata.
    la rivoluzione si fa con il kalashnikov, non con il cachemere 😉
    velenosa e inacidita ehvvì

  3. Consolati Zio Burp, io vivo in un paese che non solo ha un governo democristiano al 70%, ma c’è anche una regina cotonata e, ahimé, un principe ereditario con tanto di consorte argentina, il cui padre, ministro dell’agricoltura ai tempi della junta, probabilmente si è occupato personalmente di seppellire i cadaveri dei desaparecidos. Mala tempora ecc…

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