Raccontare d’arte. Ma con o senza figure?


La premessa è che io di arte in generale so ben poco e di contemporanea ancora meno. Beh, Sono una vera capra. (Beh, be’, beee, appunto).
Dopo questo libro (Lo potevo fare anche io, di Francesco Bonami) forse lo sono un filo meno. E in ogni caso mi ci sono divertito una cifra. Ci sono anche idee, concetti e riflessioni, sì, ma soprattutto ci sono storie. Storie di persone, in questo caso artisti. E’ un libro, va da sé, pieno di creatività, ma non solo nell’argomento. Anche e soprattutto nel linguaggio e nello stile, che diverte sempre e non annoia mai. C’è quell’equilibrio leggero che aggiunge al saperne di una cosa il fatto di saperne parlare in modo interessante. Roba non poi così diffusa in giro. (Ah, per intenderci: questa è la mini recensione che ho messo su Anobii, ivi scoprendone altre decisamente critiche sullo stesso libro).

Una cosa mi sono chiesto, leggendolo. Quanto sarebbe stato diverso, per me visivamente e visibilmente ignorante, se questo libro avesse avuto… le figure? Se avessi visto immediatamente ogni opera descritta?
Perché guardarla, un’opera, quando puoi – guidato da parole così efficaci – semplicemente immaginarla?
Così penso che forse questo libro sia da leggere due volte. E la seconda con una mano sola.
No… che avete capito? L’altra su Google.

2 Comments on “Raccontare d’arte. Ma con o senza figure?

  1. Mi sa che lo compro.
    E’ da un po’ che lo vedo in giro…
    Altre volte ho “saccheggiato” la tua libreria, sempre con soddisfazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.