Rapp-Orto n. 1

Ho iniziato a marzo, con l’orto sul balcone. Ebbene su: è tempo di tirare un bilancio di un primo trimestre.

Iniziamo subito dai (pochi) fallimenti.

– Un basilico è morto di freddo a marzo sul balcone poco solatio.
– Un girasole è attualmente in sofferenza. Forse la convivenza con un pomodoro in un vaso troppo piccolo? Ma il girasole che c’entra? Ebbene il girasole è un pensiero nostalgico ai vecchi tempi in cui abitavo col Beppe. E il girasole nell’aiuola in cortile era venuto così alto ma così alto che pareva la marijuana che avevano piantato gli altri studenti, inquilini l’anno precedente. E forse poi non era un caso che quell’anno c’erano degli inquilini nuovi, noi.
– Una dionaea è in coma, ma quelle piante carnivore lì mi muoiono tutte.

Ok, ora passiamo ai successi:
– I rapanelli ormai sono al terzo raccolto, belli sodi. Sono facili, certo, li avevo scelti per quello. Ma sai che soddisfazione? E la prossima volta li tengo pure un po’ indietro di acqua così diventano più piccanti.
– Le 4 piantine di fragole fruttano che è un piacere: il guaio è che non son mai pronte più di 5-6 fragole per volta quindi van bene che so per ornare un gelato ma mai per abboffarsi.
– I pomodori ciliegini ormai sono più alti di mia figlia. Frutti ancora verdi ma numerosi e sani. E fiori in quantità. Con grande orgoglio mio, le piante che ho seminato da me ormai sono alte quasi quanto quelle comprate in piantina e trapiantate. Provo un certo gusto nell’acquisire il gergo orticolo. Lo sapete voi che sono le femminelle? Vi siete mai alzati durante un aperitivo pronunciando la frase “ok ragazzi, buon proseguimento io vado ché devo scacchiare i pomodori”?
– I peperoni friggitelli sono a buon punto: sta finendo la fioritura quindi manca poco.
– La bieta da taglio ha fatto il primo raccolto e sta “ricacciando” di nuovo. E’ vero: col primo raccolto ci ho fatto una dozzina di foglie, un’insalata che non ha sfamato nemmeno me, ma non è per sfamarmi che io coltivo no?
– Il rosmarino risplende.
– L’origano resiste senza entusiasmi, forse patisce un po’ il poco sole (è sul balcone dietro, quello sfigato), ne ho seccato un po’ e non ha tutto l’aroma di quello che si compra.

– La lavanda prospera, ma fiorisce poco, (stesso balcone).
– La menta vabbè la menta dovunque la metti, infesta, ci vuol poco ad allevarla, la menta, che mai si lamenta.
– La santoreggia è forte e sana.
– Il prezzemolo vive sereno e il nuovo basilico è felice (non gli ho raccontato di come uccisi suo cuggino).
– La melissa, che il mio librino definisce “di difficile germinazione”, ha invece quattro belle piantine. Toh, ciapa.
– La salvia è perfetta.
– La maggiorana è nata oggi.

Ho anche piantato dei fiori ma ora mi chiedo: chi me lo fa fare di tenere 2-3 vasi con dentro vegetali che non sono commestibili?

E poi insomma l’altro giorno sono andato con un paio di borsoni voluminosi, sul balcone di ringhiera di mio fratello Teo (terzo piano, no ascensore, centro storico, parcheggio lontano, non so se mi spiego). E quando me ne sono andato, voncio e sudato marcio dopo mezzora al sole, lì dove c’era il nulla, ecco basilico, salvia, pomodori e peperoni.

Predico bene, razzolo bene, mi diverto, evangelizzo, guerrillo e verdeggio.
W l’orto. Fine del rapp-orto.

5 Comments on “Rapp-Orto n. 1

  1. In effetti i gerani non si mangiano, ma fanno tanto di quel colore che non potrei mai rinunciarci 🙂

  2. Io ho comprato una piantina di prezzemolo; sopravviverà? Considerato che in cucina siamo in otto, lo considero un obiettivo sufficientemente audace.
    Certo che la salvia mi piacerebbe…

  3. mi iscrivo subito al corso del perfetto seminatore, volgio anch’io i rapanelli belli sodi!
    chi ha detto che i fiori non si mangiano? ce ne sono di commestibili, informati, pensa che figurone con lady burp quando intaccheraiil mazzo in mezzo al tavolo per guarnire l’insalata ;-))

  4. i girasoli di via Cardano! che nostalgia mi hai fatto venire delle cene in cortile, delle nostre case da studenti, delle domeniche sera d’estate seduti fuori a fumare, bere e a fare da cibo per le zanzare

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