#Leggendogiocando: perché le storie sono dappertutto

Pendolando su Milano dal lunedì al venerdì, diciamo che non muoio dalla voglia di andarci anche il sabato. Però talvolta faccio un’eccezione. Anche perché prendere prima il treno e poi il “trenopolitano” con Viola è sempre una scoperta. Eravamo invitati da Mondadori e Donna Moderna Bambino a un evento sul tema della lettura al tempo dei videogiochi. Il tempo di mostrare a Viola la Madunina lassù, ma lei rincorreva i piccioni quaggiù, e l’ho subito affidata alle animatrici. Si è messa a disegnare e dopo un paio d’ore (e una sola pipì) non aveva ancora finito. Attorno a lei, bimbi più grandini si sfidavano a Skylander. Nell’altra stanza i grandi (più una 12enne) chiacchieravano di lettura digitale, libri, storie , videogiochi.

Noi non siamo una famiglia molto digitale in effetti. La figliola grande usa il Nintendo e si fa lunghe sessioni di Just Dance con le amiche. Ma a parte questo abbiamo molti più libri che pc o lettori. Ok confesso, ho un Kindle da 2 anni e ci ho letto un libro solo.
Quindi in realtà ero molto curioso di capire quel che mi aspetterà, perché comunque ‘ste creature saranno presto assai più digitali di noi genitori.

Abbiamo discusso dell’importanza fisica dei libri dentro una casa. Ho chiuso gli occhi e mi sono immaginato la nostra casa senza libri. Tutto stipato dentro a 4 reader su una piccola mensola. Certo, senza le librerie… avremmo un sacco di pareti libere su cui dipingere, ma a parte questo mi fa un po’ tristezza. Potremmo dipingere sulle pareti bianche nuove librerie colorate e scaffali colmi di libri…
È naturale invece che impareremo a convivere con il digitale, mantenendoci fortemente ancorati alla pagina scritta. E alle storie naturalmente, quelle sì, quelle le ritroviamo in tutto: da un film a un cartone, da un oggetto a una vecchia foto, anche i videogiochi ce l’hanno e io confesso che sono molto curioso. Di Skylander non ho saputo molto in realtà, ma quando Viola è arrivata a casa col suo personaggio, Alice ha avuto da ridire perché “quello serve per giocare, non è un pupazzetto qualunque! È sprecato in mano a Viola! Regaliamolo al fratello della mia amica che ha il gioco Skylander!” Dato che i toni lievitavano ho dovuto salomonicamente intervenire con il machete per dividere il mostricciattolo di Sylander e poi scioglierlo nell’acido.
Cose che capitano.

Tornando al nostro incontro, ho visto una dodicenne saggia e spigliata quanto una ragazza grande. Ma Blanca era talmente naturale che la cosa non mi ha neppure spaventato.

Poi ho chiacchierato di potterite come spesso faccio quando incontro chi per lavoro si occupa di selezionare e lanciare libri per ragazzi. La potterite è cosa seria sapete?

Poi al ritorno in treno siamo passati davanti alla Cascina Repentita, dove si narra nacque la zuppa alla pavese. La sapete la storia di Francesco I alla battaglia di Pavia? Ecco, io ci passo in treno due volte al giorno dal lunedi al venerdì, davanti a quella cascina e davanti a quella storia.
E a Viola non l’avevo ancora raccontata.
E il merito stavolta è degli Skylander.

One Comment on “#Leggendogiocando: perché le storie sono dappertutto

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