“Planet Earth” live: a Milano con l’Orchestra Verdi

Quello che ho visto la scorsa settimana all’Auditorium di Milano non era esattamente un concerto. E nemmeno un film. O meglio era un docu-concerto. O un concertumentario. Mi viene il dubbio che ci sia un termine inglese perfetto, ma qui da noi non è ancora arrivato. O sono io che ancora non lo so.

Insomma per capirci: proiezione di film documentario con colonna sonora eseguita live dall’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.

Ora non so se avete presente il cicli di film Planet Earth, prodotti dalla BBC un paio di anni fa. Un’opera enorme: qualcosa come 5 anni di riprese. Sono usciti in dvd e sono probabilmente lo stato dell’arte quanto a doumentari naturalistici. La musica è quella di George Fenton, scritta proprio per quest’opera, che è diventata per ovvie e comprensibili esigenze divulgative, una serie di piccoli film a tema di una decina id munuti l’uno. Il commento non c’è. Dopo una breve introduzione del direttore che ti contestualizza la scena, c’è solo la natura. E la musica.

Vederli con l’orchestra dal vivo è un’esperienza ammaliante. Innanzitutto ti rendi conto di quanto è decisivo il tema della sincronizzazione. Ormai quando guardiamo il cinema o la tv, non stiamo nemmeno a pensare a quanto, in sede di montaggio e di composizione, si possa aver lavorato su uno stacco, un crescendo. Quando tutto è live, ti rendi conto che la precisione millimetrica della tecnologie è qualcosa di iraggiungibile. Per quanto il direttore abbia un monitor, per quanto sia lui che può accelerare o attendere, c’è sempre un micro sfasamento, che è poi quello che ti conferma che è tutto “live. E l’orchestra, quando è live e pompa, non c’è Dolby Surround o 5+1 che la possa battere. Nelle scene d’azione per esempio: dove parte il rombo dei timpani che ti senti quasi in un western e ti vedi un leopardo delle nevi, animale bellissimo che vive in un posto sfigatissimo, che insegue a rotta di collo giù per una rupe una specie di pecari e riesce a mordergli solo le terga prima che questo si tuffi. Sì perché il leopardo delle nevi non sa nuotare. Invece l’orchestra sinfonica sì, che sa nuotare. Dovete vedere come se la gioca bene con i delfini per esempio. E sa volare. A proposito di volare: avete presente quelle riprese fantastiche dall’alto di mandrie di animali, inseguimenti, migrazioni? Ecco, lì scopri come le girano. Con una piccola mongolfiera che sicuramente è l’ideale dal punto di vista della sostenibilità e della (non) rumorosità. È un po’ meno maneggevole, certo, e nell’episodio dedicato alla vitaccia (stupenda però) che fanno i documentaristi, vedete la mongolfiera entrare in un baobab. Con i due piloti a bordo.

Io vi direi. Ci sono altri spettacoli di questo ciclo Planet Earth. Andateci e se ne avete portateci i bambini. Che se i documentari sono abituati a vederli, il bello sarà farglieli ascoltare. Che oggi come oggi quante occasioni hanno i bambini di ascoltare un’orchestra così, tutta intera, dal vivo?

E tenetevi pronti a fare diversi “ohhh” di meraviglia insieme a loro.
E tenetevi pronti a spiegargli che la natura è bellissima e crudele.
E se il coniglietto, sì quello puffosissimo, viene catturato dal lupo, è perché da qualche parte è scritto che lui debba salvare col suo sacrificio i cuccioli del lupo.
Amen.

 

One Comment on ““Planet Earth” live: a Milano con l’Orchestra Verdi

  1. Pingback: electric grill george foreman

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.