Pavia: cronache di amanti notturni sul Ticino

– Psst Teresa… sei sveglia?
– mhm no, sa gh’è?
– Sa gh’è? Teresa, questo è il post di un blog, dai, usiamo un linguaggio consono.
– Che strazio sei, Mario. Cosa c’è? Cosa c’è?
– Vieni alla finestra dai. 
– Mario ma dai… sono le 3 del mattino… hai 70 anni, cosa ci fai alla finestra?
– Vieni. Ci sono due innamorati che… sì insomma hai capito. Fanno roba.
– Ossignur indè? Voglio dire… Dio del cielo, dove?
– Eh, giù all’imbarcadero, dall’altra parte del Ticino.
– Di là dal fiume? Mario, ma te come fai a vederli, scusa?
– Ti ricordi il binocolo che avevamo regalato al Luca per la comunione? Quello che non gli piaceva?
– No dai, comunque io sto a letto. 
– …
– Mario… cosa fanno?
– Eh, si baciano tantissimo, parlano, fumano. Ma soprattutto si baciano.
– …
– Oh, ora è partita una mano malandrina. Dai vieni qua, Teresa
– mmm lasciami dormire dai.
– Ta-daa, questi corrono eh. Mi sa che ora lo fanno davvero?
– Che scarosi…
– Teresa, ti prego, il linguaggio!
– Che sporcaccioni, scusa.
– Ora sono in piedi, contro il muro, cose da giovani, Teresa ti ricordi sull’aia ai tempi belli?
– Eh, sì.
– Noo, ma perché smettono ora? Vanno via.
– Eh Mario, mica sempre è il momento dai. Lascia perdere vieni a letto dai.
– Uhm, Teresa…
– Mario, perché mi guardi in quel modo? Mario… sa fet?
– Teresa, varda chi che spetacul. Teresa, dam da trà… Ades, vegni lì e at fo ved mi.
– Mario, come parli? Scusa ma quel tuo discorso che siamo sull’internet post blog insomma… parliamo un linguaggio consono…
– Teresa, lassa perd. Chissenefrega. Tanto il post è finito. Ora iniziamo noi.

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