libri: autoanalisi p…

libri: autoanalisi pubblica sconsigliata ai più

So lonely

Si chiama “Broken music” la biografia di Sting che esce a Natale in inglese e poi ad aprile per Mondadori. Sapevamo che non si tratta della solita autocelebrazione, né del volumone fanatico colmo di dettagli inutili. Apprendiamo da Repubblica che il vecchio Gordon, born in the ’50, ha deciso di raccontare la sua infanzia e la prima parte della sua carriera in “una sorta di autoanalisi che indaga soprattutto sul rapporto con i miei genitori”. Apprendiamo che la su’ mamma frequentava un certo Alan con regolarità britannica (tutti i giovedì sera) e che il giovane Gordon a 8 anni, trasferendo su di sé lo scorno muto del babbo becco, si rifugiava a casa della nonna e ivi pestava senza freno il piano della medesima. Da cui il titolo: “Gordon, la vuoi finire con con quella stramaledetta broken music?” Una musicaccia, insomma.

Sconsigliato a: fan nostalgici che vogliono sapere perché i Police si sono sciolti, ai praticanti di tantra che ancora si interrogano su quelle mitiche otto ore di amplesso.

Consigliato a: psicoindagatori dell’io, esegeti dell’animo inquieto delle popstar, anziane pettegole di Newcastle e dintorni: “Mildred? Ciao, sono Marge. Vedi che avevo ragione? Lei lo tradiva con Alan, ora ho le prove, c’è sul libro!”

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