Tragica e introvabile fellatio

Vagavo su al paesello per il mercato delle pulci, una sorta di cianfrusopoli mostrando ad Alice alcune anticaglie. Un grammofono (dove si mette dentro il cd?), i soldatini Airfix (davvero ne avevi più di centomillemila?)  il telefono grigio che stava dai miei (ma come facevate a metterlo in tasca?), quando mi imbatto nella copertina de “Il mondo secondo Garp”. Ce l’ho ma tutto rovinato e qui costa un euro e lo prendo. Incasso i “compli menti per la scelta, è bellissimo” dell’anziana venditrice. Mi paiono sinceri. Mi allontano in fretta. Non voglio vederla usare la stessa frase con chi ha comprato Alberoni o Iosperiamochemelacavo o Più sesso meno ciccia.

A sera, resto finalmente solo con Garp. Ritrovo subito (bella forza: è all’inizio) la scena di uno dei concepimenti più teneri e assurdi di sempre e poi mi metto subito a ricercare la scena della fellatio più tragica della storia della letteratura. E del cinema.

Ma non la trovo. Mi accorgo solo allora che ho in mano un malloppo di quasi 700 pagine scritte in corpo 10. Uno dei miei libri preferiti da ragazzo. L’avrò letto almeno due-tre volte. Minchia. Adesso faccio fatica a finire un articolo di giornale. Dipende da chi e cosa scrive, certo. E dal tempo. E dai tempi in cui tutto è più veloce. E anche dal fatto che una volta se ti annoiavi prendevi in mano un libro.

Ma non divaghiamo. Ora qualcuno di voi mi sa dire per favore a che pagina è la fottuta scena del pompino in garage?

UPDATE: nei commenti, grazie a Fuoco, è arrivata la risposta: pp. 305-313, dell’edizione BUR.
Intanto io mi son ricordato che di questa cosa avevo già scritto qui, a proposito del fare sesso in auto..

5 Comments on “Tragica e introvabile fellatio

  1. Già, chissà dov’è quella scena. Io ce l’ho in soffitta. Il libro, non la fellatio. :¬o c=8

  2. Intendi quella che la moglie di Garp pratica all’amante prima che Garp piombi loro addosso con l’auto?
    pagg 305-313
    almeno nell’edizione BUR

  3. Esatto, quella lì. 🙂 L’edizione è quella ma non posso controlalre al volo perché ho prestato il libro a mi’ mamma.
    Grazie, fratello!

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